Sul Pontile con Antonino Caponnetto

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Antonino Caponnetto

 

 

FIGLIO, QUANDO HO PAURA

(testo inedito)

 

Figlio, quando ho paura

non della mia ma della tua paura,

è segno che il pericolo

per te sono io stesso.

 

Della parte malevola del mondo

conosco molte cose, forse tutte.

Ma pazienza e coraggio abiteranno

da questo istante sempre qui nel cuore.

 

Questo sarà il mio spendermi

per te come per quelli

che mi sono fratelli

o figli a loro modo necessari.

 

Questo sarà il mio dono

al futuro del mondo

affinché dello Spirito qualcosa

rimanga, oltre la polvere cui dovrò ritornare.

 

(27 marzo 2016)

 

 

 

 

***

 

 

MALGRADO I COLPI, LE FERITE, I MORTI

(testo inedito)

 

I

 

Ricoperto di maschere gioviali

avanza il Gran Borioso. Prende posto

fra i tanti addetti al peggio. Viene a dare

la ‘lectio magistralis’ tanto attesa.

 

Il suo machiavellismo è bruto e scaltro.

Sa di sangue, di morte, di tormenti.

Di violenze insondabili, segrete.

 

 

II

 

C’è forse chi già crede che, per questo,

il manto nero della mezzanotte

possa fare più fitte le sue maglie

intorno a nostri corpi solo per caso vivi?

 

Cchiù scuru ’i menzannotti non pò ffari!

Si dice così là dove si parla

giorno per giorno la mia lingua madre.

 

 

III

 

Spetta ai giovani farlo

un fuoco in mezzo al buio?

 

Sì! Ma spetta a noi vecchi

insegnarglielo bene.

 

A illuminare quel che non si vede

a dotarsi di pile di lucerne

di led lanterne fiaccole fanali.

 

Per fare luce in questa mezzanotte,

finché non venga forse il nuovo giorno,

malgrado i colpi, le ferite, i morti.

 

 

IV

 

Dopo, soltanto dopo

potremo riposare.

 

(16 novembre 2015)

 

 

 

 

***

 

 

LONTANO, A SUD

 

 

I

 

Lungo i sottili argini dei fossi

scorre il nastro d’asfalto della strada

di lì si va fino alla piazza grande

 

nel centro della piazza presidiata

stanno gli economisti moltitudine cieca

apatica ai suicidi alle disperazioni

 

in larghissimo cerchio militari

schierati

pronti all’evenienza estrema.

 

II

 

Cuore del campo verde.

Un vecchio legge ‘Krisis’

di Hesse. Ha la mia faccia.

 

Tu, distratta dal vento,

non te ne accorgi, vai.

 

Contrasto dei percorsi.

Strada ignota.

 

In un viavai di folla indaffarata

t’immergi fino a perderti.

 

Domani

dirai che un grande crescere

nessuno può ignorarlo.

 

III

 

Come un dolore indenne alla morfina

si fa enorme lo spazio,

il vuoto fra noi due,

 

mentre lontano, a sud,

l’occhio del sole

guarda scendere il falco sulla preda.

 

 

(12 novembre 2015)

***

 

Due poesie dalla raccolta ”Agonie della luce”, Pellicano 2015

 

 

SENZA TITOLO (p.27)

 

 

 

La verità che tante volte inseguo

è quella inafferrabile

di un dormiveglia quando è quasi l’alba,

perturbante pensiero e desiderio

che il risveglio cancella in un istante.

La cerco sul tuo viso mentre dormi.

E tu ti sveli come un singhiozzo.

Un nodo in gola, un vuoto, una morte.

 

 

 

***

 

 

ISTANTE (p.25)

 

 

 

Occhi a notte scintillano

nel fitto del fogliame

aghi pungenti il buio

come minime stelle

 

Ignara tu soppesi e investi e squarci

le oscurità notturne anticipando

nel gioco il tuo croupier la sua destrezza

purché nessuno il trucco percepisca

 

Tanto a lungo dispersa fai ritorno

finalmente alla brezza meridiana

Un lampo si riflette in questo specchio

d’acque lacustri per un breve istante

 

forte del modo tuo d’esser donna

<<Come si può – ti chiedi – che io cambi

e muoia d’una vita disumana?>>

 

Da tempo il fuoco del tuo antico idioma

arde furente nel ferino cuore

al sangue giunge

scuote ogni fibrilla

 

Ma forse non morrai

Non moriremo

O forse molto

diverremo vecchi

 

 

***

 

Antonino-Caponnetto
Antonino Caponnetto

 

NOTIZIE BIOBIBLIOGRAFICHE

 

Antonino Caponnetto è nato a Catania, dove ha vissuto, salvo una breve pausa romana, fino al 1980. Dal 1981 vive a Mantova. Per l’Editore Campanotto ha pubblicato i due libri di poesie “Forme del mutamento” (1998) e “La colpa del re” (2002). Per le Edizioni Kolibris ha pubblicato la raccolta di versi “Miti per l’uomo solo” (2009). Per l’associazione culturale Pellicano, Roma, nella collana Inediti rari e diversi diretta da Beppe Costa e Igor Costanzo, ha pubblicato la silloge “Agonie della luce” (ottobre 2015). Suoi testi poetici sono stati radiotrasmessi e altri sono apparsi su rivista. Presso le Edizioni del Trito&Ritrito sono inoltre apparse (in limitato numero di copie destinate agli amici), quattro plaquettes: “A che serve?” (2001), “Le chiare strade” (2002), “Contromovenze” (2003) e “Petits cahiers pour la douleur du pauvre” (2005). Per la rivista “Zeta News”, dal 2002 al 2006, ha curato insieme a G. Sammito l’inserto “Atti Barbari”. Sia con altri che in proprio ha inoltre promosso e curato iniziative sulla poesia e, in particolare, sulla scrittura poetica. È presente in rete dal marzo 2012 con il blog Caponnetto-Poesiaperta. Suoi testi poetici, un intervento sulla poesia, due interviste e altro, sono leggibili anche online attraverso vari link. Non mancano le prefazioni e i contributi critici alle opere di giovani e meno giovani poeti.

 

Sul Pontile con Antonino Caponnetto

4 pensieri su “Sul Pontile con Antonino Caponnetto

  1. Marco G. Maggi ha detto:

    Ancora una volta Antonino Caponnetto si rivela poeta vero, esprimendo versi che denotano un enorme lavorio, uno scavare interiore continuo e costante, la ricerca e la scoperta di verità intime ed al contempo universali, come solo la vera poesia, appunto, può donarci. Grazie

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  2. Ancora uno dei miei innumerabili grazie ad Alba e, sebbene da un tempo più breve, a Patrizia per questa (preannunciata in privato ma) ignota sorpresa, che attiene al cuore prima che alla mente. Riconoscersi attraverso la rilettura di quanto abbiamo scritto? Non credo sia possibile. Ma piuttosto rviversi, ricordarsi e così potersi “sentire” non tanto al passato e al presente, quanto invece al futuro. Questo succede a me da qualche tempo. Questo è successo qui, ora. Ed è la ragione più forte e misteriosa della mia gioia, della gratitudine che vi esprimo dal fondo del cuore.
    Antonino

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