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tu scrivi esattamente come guardi
tu conservi l’azzurro per gli inverni
settembre invece spieghi a me il futuro
le incursioni interiori dell’acume
i sogni e le talee nelle letture
l’eco ti accorda bussole
ma qui non c’è pericolo di perdersi
invece torna a leggerci, ritorna
torna dall’altra parte di ogni oceano,
la luce qui ti nomina
schiude mare e parentesi
fa un circolo perfetto
intorno alle tue sillabe labiali
(Patrizia Sardisco, settembre ’16)
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di te lo sterminato mi fa sponda
di te che ovunque asciughi straripando
e solo posso scontornare i tuoi fervori di
novembre, le tue ragioni vistaluce odor d’arancio
scorciatoie d’estate, lampare e nuvole
echi e distanze accorda bussole
ti ho scelta per più perdermi e ramificare
in ogni fola che libeccio ruba agli occhi
cristallo duttile di lava averti in palmo
e mite render grazie a ogni albore
che ti ha concesso ai miei presenti incostruiti
al vibrato che in mare brucia effonde e spiega
l’insistito armonico del tuo Sole
declinato in ogni lingua
(Alba Gnazi, novembre ’16)
(Articolo a cura di Patrizia Sardisco)